[…] Cominciamo con il dire le cose come stanno. Ci sono Paesi che hanno perso il controllo, mentre altri riescono a gestire questo complesso dramma. La Svizzera è da categorizzare in questi ultimi. Ha la situazione sotto controllo. È tuttavia esposta ad una pressione costante e crescente; molto impegnativa per chi lavora al fronte. A loro va tutta la nostra gratitudine e il nostro sostegno. Mettiamo in chiaro due questioni.
1) Stiamo parlando di esseri umani e non di scatoloni.
2) Si tratta di una sfida globale che un singolo Paese non può risolvere; si può solo gestirla e bisogna farlo al meglio.
Il PPD è per una politica d’asilo rigida, ma corretta e rispettosa dello Stato di diritto. Servono procedure rapide ed efficaci, affinché in poco tempo si possa determinare chi ha diritto all’asilo e chi no. Procedure rapide aiutano chi è nel bisogno e rendono il nostro Paese poco attrattivo per i migranti economici. I respinti devono effettivamente lasciare il Paese e i rimpatri devono essere eseguiti con fermezza.La proposta di controlli sistematici alle frontiere è pura oratoria politica ed elettorale. È un concetto teorico privo di contenuti pratici. È irrealizzabile. Senza personale come e cosa volete controllare? Cosa significa sistematico? Nella dottrina di impiego significa fermare e controllare ogni singola persona che si muove in entrata verso la Svizzera. Non è mai stato fatto e non sarà mai possibile farlo a causa dell’elevato numero di persone che si muovono quotidianamente. È pura demagogia chiedere l’impossibile. Piuttosto di presentare mozioni come questa – il PPD la respingerà – si mettano a disposizione delle Guardie di Confine risorse umane e mezzi d’ausilio (penso alla video sorveglianza, a droni e elicotteri) affinché si possa aumentare la densità dei controlli.
Il PPD chiede – e questo è realizzabile – maggiori e più intensi controlli. Il presidio di tutti i valici. Nell’ambito migratorio tutti i migranti vanno fermati e controllati. Questo è attuabile, ma per farlo servono risorse, nello specifico ulteriori Guardie di Confine formate. In questo senso l’unico atto parlamentare concreto approvato da entrambe le Camere federali nel 2013 è la mia mozione 12.3071 “aumentare l’effettivo del Corpo delle guardie di confine”. Il PPD è anche disponibile a sostenere un impiego strategico dell’esercito in un’ottica di sostegno sussidiario alle Guardie di Confine. Pensiamo soprattutto alla logistica, alle infrastrutture e ai trasporti. La criminalità transfrontaliera e il pericolo terroristico necessitano di un approccio deciso, possibili solo con maggiori controlli. In ambito migratorio sono necessari controlli approfonditi su tutte le persone che postulano una richiesta; il terrorismo si muove ed è imprevedibile.[…]

Estratto dell’intervento in Consiglio nazionale nell’ambito del dibattito straordinario e urgente “Ondata di rifugiati in Europa e controlli alle frontiere”, 10.12.2015