Denigrare per legittimare. Pare essere questo l’approccio di una parte di PLR del Mendrisiotto per la campagna di elezione del sindaco di Mendrisio. Da questa pagina sabato il sindaco di Chiasso sottolineava come le “doppie cariche sono ardue da conciliare”. Si sventola la tesi dell’incompatibilità pratica dell’attività di sindaco e di consigliere nazionale. L’obiettivo è chiaro. La realtà è ben diversa. Mi sono candidato per l’esecutivo cosciente della necessità di organizzarmi e dedicare umilmente le migliori energie sui due fronti. Il lavoro per Mendrisio è centrale e il ruolo di consigliere nazionale arricchisce le esperienze e genera occasioni. Siedo in Municipio da due anni e, anche grazie alla disponibilità dei colleghi, la situazione non genera problemi, anzi crea opportunità. L’attività federale è part-time, tanto quanto quella di sindaco. Siamo in un sistema di milizia. Sono tanti i deputati che accanto al mandato alle Camere federali sono anche membri di un esecutivo locale, come sindaco o municipale; proprio davanti a me: Guillaume Barazzone di Ginevra. Numerosi dossier partono proprio dalla Berna federale (strade, sicurezza, ferrovia, ecc.), la conoscenza dei meccanismi, delle persone chiave e la visione di altri contesti aiuta a gestire problematiche e a costruire soluzioni. Dirigo due dicasteri importanti e in questi primi anni, con i capiservizio interessati a cui mai è mancata la mia presenza, ho proposto a municipio e consiglio comunale una lunga lista di progetti e idee pratiche. Il doppio mandato non ha fermato progetti, anzi ha generato spunti e occasioni. Penso al mantenimento e all’espansione di Migros in centro, al nuovo regolamento per incentivare le attività economiche in tutti i nuclei dei quartieri. Per le AIM crediti complessivi in due anni di più di 20 milioni di franchi per opere infrastrutturali fondamentali, per l’illuminazione pubblica e per le energie rinnovabili. Grazie al contatto diretto con le FFS sono nate sinergie utili a realizzare un’opera di 50 milioni fondamentale per l’approvvigionamento elettrico di tutto il territorio.
La politica necessita di lavoro di fondo, non solo di presenzialismo passivo. Mi piace pensare come non sia il tempo di presenza a fare un buon sindaco, ma la capacità di operare creando dinamiche positive e ascoltando tutti. Berna non è all’altro capo del mondo e con pragmatismo ed efficienza rispondo sempre a tutte le sollecitazioni sia istituzionali sia di cittadini. Siamo nell’era della digitalizzazione, ma il dialogo a quattr’occhi non viene mai meno.
Prima di sentenziare occorrerebbe conoscere e soprattutto voler cogliere le opportunità date dalle esperienze. Al sindaco di Chiasso auguro di uscire dal provincialismo, a nord del Ponte Diga c’è anche Svizzera. A chi ha dubbi, l’invito è seguirmi qualche giorno. A chi prova solo a delegittimare, porti idee. Alle cittadine e ai cittadini di Mendrisio, la mia massima disponibilità, con l’auspicio che si scelga fondandosi su fatti e non illazioni.

Contributo pubblicato su Corriere del Ticino, 05.03.2018