Immagino che stamattina abbiate fatto tutti colazione, care colleghe e cari colleghi. Entro sera, in una maniera o nell’altra, consumeremo ancora due pasti. È importante, come nazione, che per questi tre pasti al giorno riusciamo a produrre a livello locale almeno buona parte dei prodotti necessari. La popolazione mondiale aumenta e il tema della sicurezza alimentare non è da sottovalutare anche per un Paese come il nostro. Lo desiderano i nostri contadini e i circa 150’000 cittadini che hanno firmato questa iniziativa.
Nel nostro sistema di democrazia diretta, l’iniziativa popolare è lo strumento utile a un gruppo di interesse, a una realtà organizzata a livello nazionale, per realizzare un progetto politico negletto, o insufficientemente sostenuto, dalle istituzioni federali.
Con questa iniziativa, l’Unione Svizzera dei contadini ci presenta un nuovo articolo costituzionale utile a difendere e promuovere il settore primario e la sicurezza alimentare nazionale nei prossimi decenni.L’agricoltura svizzera deve essere in grado anche in futuro di fornire alla popolazione prodotti locali regionali di grande qualità. Il Ticino conosce un gran numero di aziende che praticano la vendita diretta. L’attenzione verso il territorio è presente, ma va rafforzata. Si tratta di realtà apprezzate a cui devono essere date le condizioni quadro per continuare nel loro impegno. Di particolare importanza sono i prodotti regionali che hanno il Marchio Ticino che garantisce che siano a base di materie prime ticinesi e che siano trasformati in Ticino. Al momento ci sono circa 140 aziende, la maggior parte agricole, con indicativamente 350 prodotti con questo marchio. Occorre battersi per il futuro di queste realtà.
Personalmente ho deciso di sostenere questa iniziativa in linea con la strategia di sviluppo del nostro Paese, dove si esige che l’agricoltura svizzera debba poter approvvigionare la popolazione in quantità sufficiente di materie agricole di qualità. Non si può sensibilizzare e chiedere di consumare “locale” in maniera responsabile, e in seguito non porre le basi per questa produzione. In aggiunta sappiamo tutti che aumentano le pressioni delle importazioni, così come gli acquisti oltre frontiera, causa anche il franco forte.
L’iniziativa è un progetto generazionale volto a rafforzare a lungo termine la sicurezza alimentare per la popolazione e creare migliori prospettive future per le famiglie di contadini.
Respingere la proposta è un atto inopportuno. Lo ammette il Governo medesimo che a livello costituzionale c’è un deficit per quel che riguarda la problematica della sicurezza alimentare.
Voto e invito a votare SI all’iniziativa per la sicurezza alimentare. A chi la combatte affermando che questo articolo costituzionale sarà il fondamento per nuovi sussidi o complicazioni pianificatorie, rispondo che toccherà al Parlamento agire in maniera responsabile e appropriata. Le decisioni spettano a noi.
Il Ticino è un Cantone particolare, e a differenza di altri Cantoni è contraddistinto dalle sue grandi differenze morfologiche con un territorio molto eterogeneo (valli e piano). L’agricoltura ha quindi una valenza multifunzionale: oltre alla fondamentale produzione di derrate alimentari, protegge l’ambiente, conserva il paesaggio e mantiene l’occupazione decentralizzata nel territorio.
Il settore primario ticinese si impegna in questa direzione, ma si trova confrontato a numerosi grattacapi. Penso alla riduzione della superficie disponibile, alla riduzione del numero di aziende e di conseguenza di persone impiegate, alla problematica dei costi e dei redditi delle famiglie contadine. I redditi agricoli sono bassi e i nuovi incentivi per la politica agricola incoraggiano soprattutto un’agricoltura estensiva e non di certo la produzione, fondamentale per la sicurezza alimentare del Paese. L’iniziativa “per la sicurezza alimentare” intende consolidare l’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari di produzione indigena e sostenibile.

Intervento in Consiglio nazionale, 09.03.2016