L’impegno della Svizzera in Kosovo nell’ambito della missione internazionale KFOR è una dimostrazione concreta e positiva dell’impiego sussidiario dell’esercito svizzero nella promozione e nel mantenimento della pace. Il Gruppo PPD sostiene questo decreto federale. La partecipazione della Svizzera alla Forza multinazionale in Kosovo (KFOR) va prolungata fino al momento in cui sarà necessaria.
Si tratta di un impiego qualitativamente apprezzato e utile, sia in un’ottica di politica estera sia, molto rilevante, per i risvolti di politica interna. Diciamolo chiaramente: la Svizzera ha un interesse diretto nella stabilità del Kosovo, volenti o nolenti siamo legati a questo Paese. Il beneficio complessivo per la Svizzera è elevato. Si tratta di un investimento e non di un costo.Con Swisscoy, la Svizzera e il suo esercito offrono – in un contesto difficile e in rapida evoluzione – servizi strategici con un’elevata professionalità. L’apprezzamento degli altri eserciti presenti è elevato. Penso ai trasporti speciali, alla logistica e al genio, senza voler dimenticare l’impegno di ogni singolo milite impiegato. L’analisi di quanto fa quotidianamente Swisscoy mi pare essere la risposta migliore sia a chi reputa inutile l’esercito sia a chi si oppone di principio alle missioni estere. La Svizzera, i nostri militi, prestano un servizio concreto, tangibile, in talune situazioni indispensabile, grazie alle proprie competenze personali e professionali, e grazie all’istruzione ricevuta nell’esercito.
Impegnarsi a favore del mantenimento della pace, al consolidamento delle Istituzioni del Kosovo, nell’auspicio che si possa costruire un futuro di stabilità, è una risposta reale alla volontà di curare gli equilibri in un comprensorio che nei decenni scorsi ha conosciuto momenti di estrema difficoltà. Proprio a quel tempo la Svizzera si dimostrò particolarmente attenta e disponibile ad accogliere famiglie in fuga dalle violenze. Oggi come allora è importante avere un’attenzione particolare alla stabilità del Kosovo. Una nuova crisi nel comprensorio avrebbe risvolti interni anche alla Svizzera, se pensiamo all’alto numero di famiglie provenienti da questa regione oggi naturalizzate svizzere o residenti nel nostro Paese.
Ringraziando tutte le forze impiegate, è importante concludere invitando il Consiglio federale a non dimenticare la temporaneità della missione. Il Gruppo PPD invita il Consiglio federale a ritirare i nostri militi non appena non ve ne sarà più necessità. Il Kosovo deve camminare a lungo termine sulle proprie gambe, ben allenate in questi anni dalla presenza Svizzera.

Die CVP-EVP-Fraktion unterstützt die Schweizer Beteiligung an der KFOR. Wir stimmen der Verlängerung des Swisscoy-Einsatzes zu. Das Interesse der Schweiz an einem gewaltfreien Kosovo ist nach wie vor gross, die Stabilität des Westbalkans, vor allem jene des Kosovos, ist unmittelbar mit jener der Schweiz verbunden. Dieser Einsatz soll solange weitergeführt werden, wie er erforderlich ist. Die Fraktion wird darum die „kosmetische“ Minderheit ablehnen und der Vorlage zustimmen. Es ist bei dieser Mission angebracht von einer Investition und nicht von Kosten zu sprechen.
Die CVP glaubt an die Friedensförderung als verfassungsmässiger Auftrag der Armee. Der langjährige Einsatz im Kosovo ist ein praktisches Beispiel für einen friedensfördernden Einsatz der Schweiz. Es ist ein qualitativ anspruchsvolles Unternehmen, bei dem die persönlichen und beruflichen Fähigkeiten unserer Miliztruppe zum Einsatz kommen. Die erbrachten Leistungen z.B. im Bereich Spezialtransporte und Technik werden sehr geschätzt und positiv bewertet.
Diese Verlängerung ist ein Ja zur Weiterführung des Einsatzes, der aber nicht unbefristet sein muss. Die Schweizer Präsenz im Kosovo soll nur so lange fortgesetzt werden, wie absolut nötig. Wir wünschen, dass der Kosovo seine Zukunft selber gestaltet. Momentan ist die Unterstützung der Schweiz aber noch nötig.

Intervento a nome del Gruppo PPD, 13.03.2014