I miei interventi nei comitati cantonali sono frequenti, ma questo mi emoziona e inorgoglisce oltremodo.

Grazie alla fiducia dimostratami dalla commissione cerca e da molti di voi seduti in sala, ho l’onore di candidarmi per il consiglio Nazionale.

Amo il Ticino, il mio Paese e credo nel nostro Partito. Non so spiegarne tutti i motivi, ma la politica mi “bolle nel sangue”. Sono stimolato a occuparmi della cosa pubblica. Desidero impegnarmi nel futuro delle nostre istituzioni e della gestione del nostro Stato, del nostro Cantone e della mia Mendrisio.

Evidentemente per ognuno di noi l’elezione in Consiglio nazionale rappresenta un sogno. Solo ed esclusivamente con il vostro sostegno potrò essere protagonista di questa campagna. Solo con voi potrò realizzare il mio sogno. Io ci credo! Grazie sin d’ora!

Se vorrete sostenermi – care amiche e cari amici – posso garantirvi che nei prossimi anni rappresenterò il Ticino a Berna con determinazione e assoluto impegno. Voglio che il Ticino sia un Cantone ascoltato e rispettato, capace di essere partecipe della crescita della Svizzera nei prossimi decenni. Bisogna agire, non solo reagire; affrontando l’evoluzione della società e i rapporti con i Paesi confinanti.

A Berna dobbiamo essere presenti con più coraggio e fermezza!
Parafrasando Giuseppe Motta: la Svizzera, senza il Ticino, non è Svizzera.

Pensiamo alla necessità di trovare soluzioni nel campo della mobilità. Cito tre esempi su tutti: Alptransit, il tunnel stradale del San Gottardo, il collegamento autostradale per Locarno,
oppure alla crescente urgenza di portare il Consiglio federale a prendere decisioni concrete per tutelare il Ticino nei rapporti con l’Italia.

È preoccupante, paradossale (se non illogico) vedere che il nostro sistema formativo – qualificato d’eccellenza a livello internazionale – non produce il materiale umano necessario per svolgere determinate professioni. Penso ai docenti, agli ingegneri, ai direttori di banca o al personale sanitario (infermieri e medici). Non ci sono svizzeri a sufficienza? Non ci credo e non voglio crederci. A livello federale, malgrado negli ultimi anni siano state condotte numerose riforme, qualcosa è andato storto. Ma anche i giovani e le famiglie devono cambiare atteggiamento. Questi sono solo alcuni spunti.

Sono un giovane politico, quale collaboratore del nostro consigliere di Stato Luigi Pedrazzini prima, e segretario del Partito e direttore di Popolo e Libertà ora, ho maturato – insieme a voi – esperienze importanti. Desidero ora mettermi a vostra disposizione per gestire la Svizzera di oggi e quella di domani.

Pensiamo alla svolta nucleare. Insieme ad altri giovani deputati già in carica e con il sostegno dei politici navigati, se sarò eletto, desidero disegnare i prossimi 30 anni della politica energetica svizzera. Noi giovani desideriamo essere concretamente partecipi di questa svolta, ma per farlo dobbiamo anche trovare spazio in consiglio nazionale.

Siete tutti impegnati o stati impegnati in favore della cosa pubblica, amate la politica. Io desidero essere il vostro punto di riferimento – costante e determinato, senza interessi di parte – al di là del San Gottardo. La mia politica è votata alla concretezza e al contatto umano.

Al nostro Paese non mancano idee e progetti, siamo vincenti. Dobbiamo tuttavia evitare di finire bloccati negli scontri ideologici e partigiani. Occorrono concretezza e pragmatismo, unità e persone nuove.

Io vi garantisco il massimo impegno e la determinazione che conoscete. Ma solo con il vostro sostegno, potrò realizzare il mio sogno.

Concludo augurando a tutte e tutti una buona campagna. Abbiamo un obiettivo comune e il panorama politico è molto complesso e difficile. A ottobre ci saranno nuovi scossoni. Uniti e determinati il futuro sarà nostro!

Grazie per l’attenzione e … con il vostro sostegno Marco Romano al Nazionale… !

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Con riferimento a quanto anticipato dal Presidente durante la presentazione, ringraziando nuovamente la commissione per avermi concesso la facoltà di scendere in lista, vorrei confermarvi la mia posizione professionale fino a fine campagna. Sono funzionario del Partito, un onore, ma non voglio approfittare della mia posizione. Ho quindi deciso di autosospendermi dalle funzioni politiche connesse alla carica di segretario cantonale del Partito. Le responsabilità politiche e di gestione della comunicazione del Partito saranno pertanto assunte dall’Ufficio presidenziale e dal Presidente avv. Giovanni Jelmini. Questa decisione è dettata dalla volontà e dalla necessità di separare chiaramente l’impegno di candidato da quello di segretario del Partito. Fino al 23 ottobre mi occuperò esclusivamente degli aspetti organizzativi e gestionali del Partito. Dal giorno dopo, comunque vada, io sono e resto, il vostro segretario cantonale.

Intervento comitato cantonale 18.08.11