L’iniziativa sulla cassa malati unica in votazione il 28 settembre prossimo non risolve nessuno dei problemi che affliggono il nostro sistema sanitario; anzi ne crea di nuovi. Si è tenuta ieri la conferenza stampa di lancio della campagna del fronte contrario che teme i risvolti di questa iniziativa ideologica e statalista.
La cassa unica prevede premi unitari e standardizzati. Le conseguenze per le regioni periferiche, quindi anche per il Ticino, sono evidenti. Non vi saranno più offerte particolari per le famiglie, non vi sarà più distinzione tra città e campagna, così come non vi saranno più offerte di modelli assicurativi particolari e possibilità di scegliere franchigie differenti. Il sistema monolitico proposto presuppone una rivoluzione radicale che durerà parecchi anni e costerà oltre due miliardi di franchi. Il sistema sarà destabilizzato. In Ticino, ma in generale in tutti i Cantoni, possiamo già prevedere la chiusura di numerose filiali di casse malati. Si perderanno posti di lavoro, ma anche prossimità al cittadino. Si vuole unificare e standardizzare, ma i costi saranno pesanti e i premi non diminuiranno affatto.Per valutare le conseguenze di una rivoluzione pari a quella proposta da questa iniziativa è utile guardarsi attorno. Non occorre andare lontano per trovare qualcosa di simile. In Italia vige un regime statalizzato organizzato in maniera decentrata. Trentacinque anni dopo l’introduzione di un pachiderma burocratico-amministrativo, il sistema italiano presenta un debito superiore ai quarantasei miliardi di franchi. Non si riesce ad attuare nessuna riforma perché veti incrociati vogliono conservare, per interessi di categoria, lo status quo. Le polemiche e gli scandali si susseguono. La politica – la burocrazia che gestisce le strutture – è incapace di produrre soluzioni. Il cittadino-paziente italiano è ormai rassegnato di fronte alle infinite liste di attesa negli ospedali pubblici. Trattamenti speciali e costosi vanno pagati di tasca propria. La qualità è talvolta discutibile. Il sistema è inefficiente e inefficace, assolutamente non trasparente. Personalmente, senza voler drammatizzare, non escludo, con una cassa malati unica pubblica, una tendenza simile sul lungo periodo anche in Svizzera.
Il nostro attuale sistema ha delle pecche, ma la rivoluzione proposta, non risolve i problemi declamati. In Ticino soffriamo in maniera particolare premi estremamente alti, sopra la media nazionale. Con questa proposta purtroppo non diminuiranno. E’ un’illusione. Cassa unica non significa premi più bassi. Anzi, considerata l’evoluzione auspicata dai promotori, a lungo termine, vedremo una centralizzazione e burocratizzazione di tutte le decisioni tanto che vi è da temere per la sovranità della politica sanitaria cantonale. I diktat da Berna aumenteranno.
La cassa malati unica pubblica è una pessima soluzione per la Svizzera e di conseguenza anche per il Ticino. È un placebo senza effetti sui mali che affliggono il nostro sistema sanitario. Sfogare l’insoddisfazione per l’attuale sistema votando SI sarà inutile e quanto proposto peggiorerà solo la situazione per il cittadino.