Articolo su Ticinonews, 14.10.2011

La sicurezza è un buon cavallo di battaglia elettorale. Nella destra populista si fomentano paure eccessive con l’obiettivo di svegliare l’attenzione dell’elettore. A sinistra pare che la tematica sia un “non problema” tanto da chiedere lo smantellamento dell’esercito.

Personalmente credo che la sicurezza sia un elemento chiave del successo del nostro Paese. Una condizione quadro apprezzata e ricercata. La Svizzera è un Paese sicuro e stabile, sia nell’accezione fisica del termine sia in senso lato. Penso alla sicurezza sociale, alla certezza del diritto e all’efficacia ed efficienza del sistema Stato.

Vi sono tuttavia fenomeni in espansione che vanno affrontati di petto. Il nostro Paese non può e deve accettare il pendolarismo del furto che tocca le zone di frontiera, la crescente violenza giovanile, l’hooliganismo a margine degli eventi sportivi e la crescita dei reati contro le persone.

Dove la prevenzione non ha sortito negli scorsi anni effetti concreti, occorre una repressione ferma e immediata. Il federalismo è anche in questo campo elemento fondamentale. Credo quindi in un approccio che vede impegnati, fianco a fianco e costruttivamente, la Confederazione, i Cantoni e i Comuni. Tocca a tutti difendere la nostra sicurezza e stabilità. Ogni livello istituzionale deve metterci del proprio, senza scaricare le responsabilità al livello superiore o inferiore.

Nei prossimi anni sarà quindi necessario continuare a dotare i vari corpi di polizia di uomini a sufficienza per essere presenti sul terreno e di mezzi moderni per rendere l’operato piú efficace. A livello nazionale il PPD reputa necessari tremila ulteriori poliziotti e trecento guardie di confine (di cui una buona parte dovrà subito essere trasferita in Ticino). Le professioni della sicurezza sono opportunità d’impiego per i giovani e meritano maggiore rispetto (e riconoscenza!) da parte dell’intera popolazione.

Dobbiamo poi dedicare attenzione al futuro del nostro esercito. Il sistema di milizia, con una componente altamente qualificata di professionisti, è da difendere e da adattare alla società e alle richieste del mondo economico. L’equipaggiamento e i mezzi devono essere moderni. Ma fondamentale è chiarire le missioni, soprattutto a sostegno della popolazione e delle grandi manifestazioni nazionali.

Infine non dobbiamo dimenticare che il diritto evolve con la nostra società. Dopo varie revisioni abbiamo oggi un diritto penale che a mio giudizio va corretto e irrigidito. Bisogna perseguire con maggiore efficacia e velocità gli autori di reati contro le persone. Le pene pecuniarie sospese con la condizionale non hanno sortito grandi effetti, valutiamo quindi la reintroduzione delle pene minori da scontare in carcere. Il Consiglio federale sembra aver compreso il tema e proprio negli scorsi giorni ha dato segnali di volersi muovere in questa direzione.

Questi temi meritano approfondimento e la discussione è aperta. Le risorse destinate alla sicurezza non sono sprechi o sacrifici a detrimento di altri settori. La sicurezza è un elemento chiave per il consolidamento e la crescita del nostro Paese. La sicurezza è un investimento per le future generazioni.