Nella Costituzione Svizzera manca un articolo specifico e completo a favore delle famiglie. La famiglia viene citata in alcuni passaggi sparsi, ma senza disporre di un proprio articolo quadro. Quanto proposto è una classica norma costituzionale mantello, fondamento per una politica realizzata in collaborazione sussidiaria da Cantoni, Comuni, enti intermedi e privati cittadini. Articoli costituzionali di questo genere coprono numerose altre politiche: dalla congiuntura, allo sport, passando per il mondo del lavoro e la formazione.

Con il nuovo articolo costituzionale sulla politica familiare si completa una lacuna e si crea una base per una politica proattiva, capace di rispondere ai bisogni presenti e futuri della società. L’invecchiamento della popolazione è una realtà e il numero di figli per coppia è in costante calo. Nel futuro prossimo la Svizzera rischia di dover sempre più far capo all’immigrazione per disporre di giovani e di forza lavoro. Il modello di famiglia tradizionale è (purtroppo!) in crisi e le famiglie monoparentali sono una realtà diffusa.

Il dibattitto si è acceso nel momento in cui i contrari – per motivi ideologici, fondandosi su luoghi comuni e soprattutto su di una visione incompleta delle realtà familiari odierne – hanno cominciato a dipingere scenari distorti.

Occorre assolutamente leggere i tre capoversi del nuovo articolo. Si sostiene e si promuove la libertà di scelta dei genitori, la responsabilità della coppia e del singolo di organizzare la propria vita. Nolens Volens, oggi solo il 27% delle famiglie svizzere rappresenta il modello tradizionale di famiglia sposata con un solo reddito; ntutti possono permetterselo. Cresce il numero di famiglie nelle quali vi è l’assoluta necessità di disporre di due redditi. Non è uno sfizio, è un bisogno, soprattutto in quelle monoparentali.

Servono quindi condizioni quadro e strutture (non per forza pubbliche) per garantire pari opportunità,  per conciliare la vita familiare con il lavoro o la formazione, per permettere ai genitori di partecipare alla vita economica e di riflesso a quella sociale. Senza sostegni si creano emarginazione, povertà e di conseguenza costi enormi per la comunità.

Non si arriverà tuttavia all’educazione di Stato, non si priveranno le famiglie della libertà di scelta, non si deresponsabilizzeranno i genitori e quindi non si distruggerà il modello di famiglia tradizionale. Nessuno sarà obbligato a portare un figlio all’asilo nido e nessuno avrà un diritto incondizionato ad un posto in una tale struttura. Questi argomenti promossi dai contrari sono falsi e strumentali. La Svizzera ha bisogno di una politica familiare moderna per garantirsi il futuro e per dare a tutti la possibilità di avere una famiglia.

Opinione pubblicata su Corriere del Ticino, 15.02.2013